THE ART OF THE BRICK // UN MONDO DI MATTONCINI

di Francesco Picozzi Di Monaco

Fino al 29 gennaio la Fabbrica del Vapore di Milano ospiterà l’ingegnoso progetto artistico di Nathan Sawaya con la mostra The Art of the Brick: oltre 100 sculture interamente realizzate con i mattoncini LEGO accompagnano il visitatore nel percorso espositivo tra colori vividi, forme, rappresentazioni e tematiche differenti. Passando da una sala all’altra, le opere emergono dal buio illuminate da faretti direzionali che le mettono in risalto in tutta la loro fantasiosa spettacolarità.

Nella prima sala, una miscellanea di opere sembra fare da introduzione generale alla mostra, ponenendo l’accento sull’autore, Nathan Sawaya, che da avvocato si è riscoperto artista quando quella che sembrava solo un’idea creativa si è trasformata in una vera e propria progettualità lavorativa: la coppia di sculture a forma di mela, una a grandezza naturale e una gigantificata, mostra ome l’artista faccia uno studio strutturale per organizzare il progetto delle sue sculture modulari, dove i moduli sono sempre esclusivamente i mattoncini Lego, studio necessario sia a riconcepire i volumi con un approccio modulare-additivo, sia per passare dal rapporto dimensionale 1:1 alla costruzione in grande formato.
Tra le opere più iconiche c’è Yellow, una sorta di rappresentazione simbolica del processo creativo vissuto come liberazione e apertura, così come ha una forte carica simbolica quello che potremmo definire l’Uomo-scala, simbolo della forza di volontà intesa come il vivere facendo affidamento sulle proprie forze. Molto affascinanti i tre busti coloratissimi che portano solidi geometrici al posto della testa e le opere che indagano gli aspetti introspettivi dell’individuo, come il volto dell’uomo che emerge dal muro: concetti psicologici e intangibili resi in forma di materia plastica, in tutti i sensi. Di forte suggestione anche il grande scheletro del dinosauro T-Rex, un’imponente impresa costruttiva, e la scultura-installazione video dell’Uomo che nuota, dove l’effetto dell’acqua è rinforzato dal rumore ambientale che riproduce il riverbero delle onde.

Nathan Sawaya - Cracking Up
Nathan Sawaya – Cracking Up

L’attitudine pop sottende tutta la ricerca artistica di Sawaya, con i mattoncini che, nati con funzionalità di gioco, vengono trasposti come materia prima di costruzioni artistiche dove il colore è usato in modo antinaturalistico nella gamma sgargiante che caratterizza il marchio Lego. Seguendo questa linea di pensiero, l’artista lavora con l’intenzione di insegnare l’arte e la storia dell’arte in modo giocoso, in un percorso dove l’aspetto ludico diventa la chiave educativa che consente di apprendere interattivamente coinvolgendo la sfera della meraviglia. Dall’idea di insegnare le cose giocando nascono tutte le opere scultoree che riproducono architetture o sculture di arte antica e contemporanea (dal Partenone al David di Michelangelo, dalla Venere di Milo alla Fontana di Duchamp) e la riproduzione in bassorilievo di alcuni celebri quadri, tra cui l’Urlo di Munch e il Bacio di Klimt.

Una mostra che si rivolge al fanciullo dentro ognuno di noi e che al contempo coinvolge ed esprime concetti complessi, in un viaggio attraverso le età della vita, le sfaccettature dell’esistenza e la storia dell’arte.

In copertina: Nathan Sawaya, Yellow.

Tutte le info: www.artofthebrick.it

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