ROCKIN’1000 – ROMAGNA CALLING THE FOO FIGHTERS

a cura della redazione

Lear to fly dei Foo Fighters è una canzone basata sull’entusiamo, un inno al coraggio di mettersi alla prova, alla volontà di imparare; è una canzone d’amore verso una persona che sia la persona, come se il sentimento fosse la chiave di accesso alla propria crescita interiore; così è una canzone d’amore verso la vita, è una preghiera urlata. È un salto nel vuoto, è il battere i piedi a terra per ribadire il desiderio di conoscere sé stessi per avere poi un posto nel mondo, una voce che sia ascoltata. Una voce; quella che si sente sopra un’ondata corale di strumenti musicali quando il cursore clicca su play e fa partire Learn to fly nella versione di Rockin’1000. Una voce femminile e maschile assieme, modulata sul ritmo di centinaia di percussioni, sostenuta dal flusso elettrico di chitarre e bassi, ritrovatisi tutti contemporaneamente assieme, su un prato nella città di Cesena, per quella che mi viene da definire come una missione. Per più di un anno, un gruppo di ragazzi ha lavorato incessantemente all’organizzazione di questo evento: in mille, tra cantanti e musicisti, si sono dati appuntamento a Cesena il 26 luglio scorso per suonare Learn to fly e chiedere ai Foo Fighters di venire ad esibirsi in Italia nel loro prossimo tour.
Nel frattempo, mentre i mesi impiegati nell’organizzazione si seguivano rapidamente, la band statunitense ha fissato una data in Italia, a Bologna; non per questo il team di Rockin’ 1000 ha abbandonato la sua iniziativa: le prime pietre di fondamenta erano state posizionate, la costruzione meritava di procedere, delineandosi pian piano come un evento senza precedenti, qualcosa di unico sia dal punto di vista musicale che umano, sia su scala nazionale che internazionale.
Quel 26 luglio, sotto un sole caldissimo, lo schieramento scon­finato di batterie era sicuramente la cosa più suggestiva, che piacevolmente salta all’occhio anche nelle riprese dall’alto del video di documentazione messo subito online dal team di Rockin’1000: con la regia di Anita Rivaroli e Alberto Viavat­tene, il filmato scivola nei dettagli di quei volti soddisfatti e consapevoli dei musicisti, alternandoli a vedute che rivelano le dimensioni dell’impresa; mai prima di quel momento tanti strumenti e amplificatori erano stati accordati e sincronizzati per suonare all’unisono la stessa canzone. Al minuto 4:10, Fa­bio Zaffagnini, l’ideatore e coordinatore del progetto, prende la parola in un discorso pieno di orgoglio e di emozione. “Italy is a Country where dreams cannot easily come true, but it’s a land of passion and creativity, so what we did here is just a huge miracle”, dice. Una nuova versione di miracolo italiano, fatta di rinnovati modelli e reti di comunicazioni, fatta di un tipo di condivisione che riscrive i concetti di società e di so­ciale.
Il filmato, caricato su youtube, ha raggiunto 20 milioni di vi­sualizzazioni in una settimana; l’evento ha avuto risonanza in­ternazionale, i mille della piccola Cesena hanno trovato spazio sulle pagine di testate giornalistiche da una parte all’altra del globo; David Grohl, frontman dei Foo Fighters ha registrato un video di risposta, pieno di gratitudine, che presto è stato assorbito e restituito dallo spaccato mediatico di internet, sot­toforma di hashtag: #chebellissimo.
Contro la retorica della “fuga di cervelli” e l’idea di una gene­razione di giovani scoraggiati e privi di possibilità per il futuro, Rockin’1000 è la quintessenza di questi nuovi Anni ‘10, dove la risorsa di ogni singolo si moltiplica nell’incontro e genera un crescendo di risorse nel lavoro in team.
Ora non resta che aspettare di veder arrivare i Foo Fighters nella ridente Romagna.
E allora Rockin’1000 diventerà Rockin’1005.

Per altre informazioni: www.rockin1000.com

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