CARAVAN PALACE LIVE @ VILLA ADA // ROMA

13 luglio 2019 // Caravan Palace live a Villa Ada incontra il Mondo
recensione e gallery


Una delle notti più brillanti di Villa Ada incontra il Mondo edizione 2019 è stata senza dubbio quella che ha visto protagonisti i Caravan Palace, band elettro-swing francese che dal 2005 non si ferma un attimo tra live e registrazioni in studio. Il loro primo album, nel 2008, intitolato Caravan Palace, li ha subito spinti alla ribalta con grande successo, seguito poi da Panic (2012) e <I°_°I> (2015). Il 30 agosto è in arrivo Chronologic ed è già aperto il preorder sul sito della band (www.caravanpalace.com) che ha fatto scatenare il parco di Villa Ada con la sua formazione polistrumentistica: Colotis Zoé – voce e frontwoman del gruppo, Carlos – contrabasso e sintetizzatore, Arnaud Vial – chitarra, Antoine Toustou – trombone e sintetizzatore, Paul-Marie Barbier – vibrafono e spazzole, e, last but not least, Victor Raimondeau che ha entusiasmato il pubblico con i suoi assoli di sax tenore.
Colotis Zoé non ha mancato di palesare la sua soddisfazione di calcare il palco romano e trovarsi davanti un pubblico altrettanto carico di energia: “Purtroppo non parlo italiano, ma vedo tanti sorrisi nel pubblico e capisco cosa significano! Parliamo lingue diverse ma ci capiamo tutti attraverso la musica, che è una lingua internazionale” – ha detto in inglese, lei che è francese e ha un nome di battesimo evidentemente ispanico (Sonia Fernandez Velasco).
Uno swing postmoderno quello dei Caravan Palace, mischiato all’elettronica e al dubstep per creare uno spettacolo musicale davvero unico. E, a proposito di spettacolarità, non posso mancare di parlare dell’uso scenografico di luci e colori sul palco: fare fotografia di musica live non è solo questione di ritrattistica e di reportage; fotografare un concerto significa per prima cosa accettare la sfida di far “sentire la musica” nelle immagini. Ci sono band come i Caravan Palace che amano farsi ascoltare anche con gli occhi e i loro live sono nelle vere e proprie immersioni sinestetiche.

 

 

 

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