ARTASERSE // L’ARTE È LO SCONTRO

anteprima e trailer dell’iconico film di Cristiano Carotti e Desiderio


di Jamila Campagna

La faccia di un pugile la riconosci subito, la riconosci dal naso, naso che la leggenda vuole venga rotto di proposito agli albori della carriera di ogni pugile, per mano dell’allenatore, così che il primo colpo sul naso, sul ring, non faccia poi tanto male. Ovviamente è una leggenda e, come per tutte le leggende, è impossibile scoprire se è la verità, resta un’idea che ondeggia tra realtà e mito, senza posa, e diventa più bella ogni volta che viene raccontata.

La boxe e l’arte sono le due protagoniste del film Artaserse e si condensano nella figura che dà il titolo: Artaserse, ex operaio della Thyssenkrup, ex pugile di talento, da sempre pittore e tuttora allenatore scombinato ma pieno di dedizione nelle palestre ternane.

Artaserse è un film scritto e diretto e ripreso in prima persona da Cristiano Carotti e Desiderio, due visual artist che, accanto ai progetti personali, da alcuni anni firmano assieme una serie di lavori con il nome Versus. Qui ci troviamo davanti a tre anni di lavoro che si dischiudono in un film malinconio e ruggente, vispo e colorato, dove personaggi e persone si rincorrono tra quotidianità reale e finzione, confermando che comunque la realtà supera sempre la fantasia.

Personaggi e persone, ma non solo. Anche animali e maschere di animali, dimensioni private e rituali collettivi. E poi anche l’artista, il collezionista, il gallerista. Tutti incastrati tra statuine, quadri, angoli di città, immagini simboliche, metafore, tutto reso con un montaggio così vivido da essere esso stesso metafora e, al contempo, sintassi della narrazione filmica.

Dicevo del naso del pugilatore. Il naso distrutto è probabilmente la prima cosa che noti in Artaserse Conti, classe 1943, Serse per gli amici della Terni in cui è ambientato il lungometraggio: la provincia e i suoi sogni di gloria, fatti di auto da corsa che stanno bene in pista, e ancora meglio in garage, sogni che diventano giorni fatti di osterie, di macchie di muffa sul muro, di giostre, feste di paese, case degli orrori e una luce del sole un po’ accecante, impannita dalle nuvole.

Un film d’arte, un po’ pulp, persino un po’ punk, che tra le sue guest star ha la voce fuori campo di Norman Mozzato, attore e doppiatore che diede la voce a Raul, celebre nemico di Ken Shiro e che in Artaserse pronuncia una delle frasi più suggestive: “Muori dove vivi o vivi dove muori? Sei un poeta oppure un ingegnere?”. Davanti alle grandi domande esistenziali, Artaserse è il ghigno di una critica sarcastica e bonaria alla vita di provincia, alle piccole cose che si scontrano con le grandi cose, al banale e al grottesco – facce della stessa medaglia – e, in finale, a un certo sistema dell’arte, talvolta torbido come un fiume da guadare in jeep.

Tutto si mescola nell’incontro tra una narrazione documentaristica e una scrittura d’invenzione, incastrandosi come una scheggia tra il racconto della vita di Artaserse e quell’affollamento di facce e situazioni nei suoi quadri: una vita sui generis, essa stessa elogio della vita attiva, trascinata dall’urgenza di creare arte, dal dubbio sul senso di essere artista, capace di stare dappertutto ma di essere sempre un po’ fuori posto. In proposito, è emblematica la scena in cui Artaserse propone l’acquisto di un suo quadro in un negozio di abbigliamento. Il negoziante gli chiede “Che pittura è?”, Artaserse risponde “Mah, è naive, è espressionismo…”, il negoziante lo interrompe “Sì, ma cos’è? Olio?” e Artaserse, a quel punto, risponde solo “No, è acrilico.”

Artaserse è anche un film sul corpo: il corpo atletico, il corpo tatuato, il corpo anatomico, il corpo come corolla dello spirito, che porta addosso i segni dell’esperienza, del tempo che passa, i segni dei colpi incassati, di quelli schivati e di quelli dati. Un corpo simbolico che chiude il cerchio e ci dice che nell’arte tutto è possibile e, forse, in quel famoso match, Mike Tyson morse e strappò l’orecchio di Van Gogh.

Il film Artaserse sarà presentato dalla Cineteca di Bologna venerdì 24 gennaio, ore 22:30 presso il Cinema Lumiere (Piazzetta Pasolini 28, Bologna), nell’ambito di Art City Bologna 2020. Seguirà la presentazione romana del primo febbraio all’Angelo Mai (Viale delle Terme di Caracalla 55, Roma).

TITOLO: ARTASERSE
GENERE: Docufilm/Drama
DURATA: 65 min.
PRODUZIONE: Versus
REGIA: Cristiano Carotti | Desiderio
COLONNA SONORA ORIGINALE: Alessandro Deflorio
CHITARRE ELETTRICHE: Riccardo Diomedi
SOUNDTRACK “PADANIA” special courtesy Afterhours
CAST ATTORI PROFESSIONISTI
Riccardo Festa, Daniele Parisi, Matteo Vignati, Michele Cesari, Norman Mozzato
CAST ATTORI NON PROFESSIONISTI
Artaserse Conti, Alessandro Persi, Gianni Taddei, Claudio Gabriele, Stefano Maurini, Maurizio Casanini

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