FRANCO MARINEO, IL CINEMA DEL TERZO MILLENNIO. IMMAGINARI, NUOVE TECNOLOGIE, NARRAZIONI

Einaudi, Torino, 2014.

Forse aveva ragione Jeremy Bentham nel concettualizzare il Panopticon, un carcere ideale in cui il controllo risultava essere invisibile, sia per il controllore e sia per i controllati. Potrebbe riassumersi in questa forma progettuale semitotalitaria l’idea del cinema – probabilmente non solo del cinema in sé e per sé, ma delle opere audiovisive in generale – del terzo millennio: Franco Marineo affronta la questione a partire dalla fine degli anni Novanta, quando la narrazione trova l’apice ed il suo iceberg di collisione con la realtà: Jurassic Park definisce concretamente l’immersione del reale nella tecnologia (o viceversa), attraverso la possibilità, reale, di riportare alla vita i dinosauri, grazie all’intervento della biotecnologia e ad un asfissiante controllo non solo di locazione (gabbie e recinzioni) ma addirittura di riproduzione. FRANCO MARINEO, IL CINEMA DEL TERZO MILLENNIO. IMMAGINARI, NUOVE TECNOLOGIE, NARRAZIONI