GINO SABATINI ODOARDI // INCIPIT SENZA TITOLO

Una mostra CHINI CONTEMPORARY
A cura di Alessandro Cocchieri
15 DICEMBRE 2018 | 23 FEBBRAIO 2019

Il 15 Dicembre 2018 si inaugura INCIPT SENZA TITOLO, prima mostra che il CHINI CONTEMPORARY (spazio “di ricerca artistica contemporanea” del CHINI MUSEO) presenta nelle sale storiche di Villa Pecori Giraldi e prima personale di Gino Sabatini Odoardi a Borgo San Lorenzo – FIRENZE. Le sale della Villa ospiteranno la mostra sino al 23 Febbraio 2019.

In esposizione vi saranno ottanta opere di raffinata bellezza, che identificano l’indagine
artistica di Gino Sabatini Odoardi. In particolare, attraverso una serie di lavori inediti viene messa in luce un’apparente rottura su quanto indagato sino ad oggi dall’artista. I nuovi lavori sono posti in mostra come a voler “rieleggere” una nuova contemporaneità del suo pensiero.

La convinzione di rompere gli equilibri, quale unicomodo per porsi seriamente delle domande senza la pretesa di avere risposte, che ha portato Gino Sabatini Odoardi a fondare il suo lavoro su più filoni di indagine, viene posta, in questa personale, in contrasto con la necessità di operare su un nuovo concetto. Egli sposta l’indagine artistica sperimentando lo scorrere del tempo, che fagocita ogni cosa: contempla l’inevitabile, il deterioramento, la rovina, la fine come atto in-arginabile.

Ecco allora emergere tra i lavori di termoformatura in poliestere, che hanno reso celebre e unico l’artista, opere che descrivono l’immutabile scorrere del tempo: superfici erose e forme incurabili, che aggrediscono anche le cornici che dovrebbero tutelarle.

Il tempo, e da qui anche il titolo della mostra, che “segna” una fase temporale, è una risposta certa dalla quale partire e ripartire: non si sfugge, è solo questione di tempo.

Biografia: Gino Sabatini Odoardi (Pescara, 1968)

Si è diplomato al liceo artistico di Pescara e successivamente in pittura all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila discutendo una tesi in estetica sulla fenomenologia del “silenzio” con Massimo Carboni. Nel 2011 è stato invitato alla 54° Esposizione internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, padiglione Italia (Arsenale). Artista poliedrico, ma con solidi riferimenti all’arte concettuale, ha al suo attivo un nutrito curriculum di mostre importanti, personali e collettive, in Italia e all’estero.

Determinanti nella sua formazione gli incontri con Fabio Mauri (performer nel 1997 in “che cosa è il fascismo” alla Kunsthalle di Klagenfurt e successivamente suo assistente) e Jannis Kounellis (seminario-laboratorio nel 1998 a L’Aquila curato da Sergio Risaliti). Nel 2006 nello spazio di via Farini a Milano, ha partecipato al workshop con Antoni Muntadas curato da Gabi Scardi. Tra i vari premi: nel 1999 ha ricevuto da Alfred Pacquement (centre George Pompidou) “le prix des jeunes createurs” all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 2010 la Logos edizioni ha pubblicato un volume a lui dedicato, a cura di Francesco Poli e Massimo Carboni. “Termoformatura in polistirene” è la definizione tecnica del procedimento sfruttato dall’artista per realizzare gran parte dei suoi lavori, l’appropriazione di tale processo materico lo rende artista unico nel panorama italiano e internazionale. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche, sia in Italia, sia all’estero. Dal 2013 è rappresentato dalla galleria Gowen contemporary di Ginevra e dalla Whitelight Art Gallery di Milano. Attualmente è docente di plastica ornamentale, tecniche plastiche contemporanee e disegno per la decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Vive e lavora a Pescara.

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