GAZZELLE // TRACK TOP GENERATION

recensione di Elena Visentin
intervista di Marta Visentin


Si è conclusa lo scorso 27 maggio, all’Officine Utopia di Ceccano (FR), la tranche di live aggiunta dopo il successo riscosso in poco tempo dal cantante romano Flavio Pardini, in arte Gazzelle, per la promozione del suo ultimo, e primo, album: SUPERBATTITO, prodotto da Maciste Dischi. Un album potente e d’impatto, mitigato a tratti da toni pacatamente malinconici e da quella poesia mnemonico-romantica che spiazza e al contempo incanta, veicolata da sonorità elettro-pop ricercate e ben miscelate sotto la supervisione d’un artista di calibro come Leo Pari.

Quello di Pardini è la dimostrazione di un progetto riuscito a farsi strada dal basso, costruito giorno per giorno, live dopo live. La naturalezza e la chiarezza dei testi, fusi alla funzionalità dei suoni, rappresentano indubbiamente il vero punto di forza dell’artista che è così riuscito a riscuotere un significativo successo nel giro di pochissimi mesi, autonomamente, senza l’ausilio dei canonici canali promozionali.

Una musica la sua, che riesce a coinvolgere completamente chi l’ascolta, esattamente ciò che è successo lo scorso sabato: il locale sold out, l’entusiasmo tangibile della platea all’apertura del concerto con “Balena”, le emozioni che si mescolano nello stomaco come colori su una tavolozza, completamente amalgamati in un’unica nuova, irrompente, forma.

Gazzelle live a Ceccanno // Foto: IL MURO
Gazzelle live a Ceccano // Foto: IL MURO

E se poi, durante i live, trasportato dal sound non si fa mancare la pogata in mezzo al pubblico sulle note di Zucchero Filato, portando a livelli stratosferici l’entusiasmo dei fan, c’è anche da dire che Flavio Pardini non è certo uno di tante parole: è un ragazzo apparentemente schivo, con un’aura di naturale riservatezza, ma che sa sciogliersi e divenire quasi incontenibile nell flusso di pensieri che lascia venir fuori se si tratta di musica (lo abbiamo scoperto con grande sorpresa dopo il soundcheck, quando abbiamo avuto il piacere di intervistarlo). Sarà per le tante interviste ormai fatte dovute ad un successo tanto immediato? Probabile, ma la cosa certa è che, lui, di musica ci vive e di cosa ci fa piacere parlare se non di quello che ci tiene vivi?

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Gazzelle live a Ceccano // Foto: IL MURO

L’atmosfera che Gazzelle riesce a creare con tracce come Quella te, Non sei Tu, Greta o Non mi ricordi più il mare, la parte più melancolica dell’album, è un’atmosfera satura di ricordi che riaffiorano – quasi mesta – che porta ogni ascoltatore a ritrovarsi in totale sintonia con le parole, parole che sembrano appositamente scritte per creare un legame empatico. Gazzelle si fa portavoce della spontaneità più assoluta, in modo diretto e senza troppe sovrastrutture, unisce alla semplicità delle parole un sound ben definito arrivando ad un risultato sorprendente: la creazione in chi ascolta di immagini e sensazioni immediate e viscerali, che danno vita ad un genere che lui stesso si è divertito a definire come sexy-pop.

Gazzelle si piazza quindi perfettamente al centro della scena indie contemporanea – romana e nazionale – andandola a completare: tra artisti come Calcutta, Sick Tamburo, Cosmo o I Cani, costituisce il pezzo mancante di un ingranaggio di produzione garantito ed efficiente per una nuova generazione di artisti e di un pubblico fatto di giovani che alternano malinconiche paralisi sentimentali al bisogno di evadere e sfogare molteplici sensazioni dovute a ricordi (o pseudo tali) di un frammento di vita – di coppia la maggior parte delle volte – vissuto e ormai andato, di cui portano ancora i segni. Una track top generation, dove chi ascolta vive attraverso chi canta, dove l’attenzione all’immagine passa per pochi segni distintivi: giacche larghe acetate con colori sgargianti, una sigaretta tra le dita e il ritrovarsi perfettamente dentro ad una ruvida necessità di starsi addosso e sentirsi parte di un unicum.

Abbiamo incontrato Gazzelle prima del concerto e, gentile e disponibile, ci ha dedicato del tempo per un’intervista. Eccola!

Chi è Gazzelle? Chi eri prima di Gazzelle? Quale è stato il tuo percorso musicale?

Gazzelle è semplicemente Flavio Pardini, lo era prima e lo sarà sempre. Ho iniziato a scrivere da bambino perché mio padre suonava e in casa avevamo parecchi strumenti musicali. Mi sono avvicinato subito e in modo abbastanza naturale alla musica. Ho scritto la mia prima canzone in seconda elementare, per il mio migliore amico. Da quel momento non sono più riuscito a smettere.

So che sei interessato molto anche alla musica elettronica, anche tuo fratello Igor Pardini ha collaborato al disco.

Ho sempre ascoltato musica elettronica, techno e deep house. Mio fratello mi ha aiutato con la produzione del disco che è stato registrato interamente nel suo studio di registrazione (il Cubo Rosso).

Che musica ascolti ultimamente?

In realtà non ascolto molta musica in questo periodo per via del tour che mi impegna tantissimo, quindi avendo poco tempo a disposizione durante il giorno ascolto poco ma di tutto. Ultimamente sto ascoltando molto musica trap in particolare quella americana e sopratutto il rap.

[L’intervista continua oltre le foto]
Gazzelle live a Ceccanno // Foto: IL MURO
Gazzelle live a Ceccano // Foto: IL MURO

Molte delle tue date sono state sold out, un successo inaspettato fin da subito a partire dalla prima, lo scorso 3 marzo al Monk di Roma. Ti aspettavi tutto questo seguito? Secondo te a cosa è dovuto? Perché Gazzelle piace così tanto?

Sicuramente non me lo aspettavo! Penso che la mia musica piaccia perché è diretta e sincera, non è costruita, non ci sono molti filtri. Fra me e chi ascolta non ci sono dislivelli, non ci sono né messaggi veicolati, né morali, né giudizi. Mi spoglio completamente creando così un’empatia tra me e il pubblico, cosa che riscontro anche nei live. Ecco, credo sia questo ad avere seguito.

Molto spesso sei stato paragonato a Calcutta. Come ti fa sentire l’essere paragonato a lui o anche ad altri artisti?

I paragoni sono inevitabili, anche io ne faccio e non solo nella musica. Credo sia nella natura delle persone cercare di paragonare le cose per dargli un senso. Essere paragonato ad un altro artista non mi da fastidio. Calcutta mi piace molto, ma se mi paragonassero a Gigi D’Alessio, forse forse…

Ti piacerebbe collaborare con qualche artista italiano?

A livello artistico penso che la mia musica possa sposarsi molto bene con il genere rap. Apprezzo molto Ghali. Credo non avrebbe senso combinare la mia musica con artisti appartenenti al mio stesso mondo anche se mi piacerebbe collaborare con Cosmo.

Qual è la canzone a cui sei più legato? Quale canzone ami cantare di più sul palco?

“Non sei tu” è la canzone a cui sono più affezionato ed è anche la canzone che sento di più sul palco. Ogni volta che la canto con il pubblico si crea una bella energia e mi emoziono molto.

Stai scrivendo ancora anche durante il tour? Sui social network ogni tanto riveli qualche anticipazione di qualche nuovo brano…

Sì, e il mio manager si arrabbia! Io scrivo tanto, sono molto produttivo. Durante il tour ho scritto due canzoni nuove che usciranno presto.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Far uscire due nuove canzoni in estate e continuare il tour. Con la data di oggi finisce la prima parte del tour che è andata da marzo a maggio, poi partirà il tour estivo in tutta Italia. Ci saranno tante nuove date e sarò molto impegnato quindi per adesso sono concentrato su questo. L’anno prossimo inizierò a lavorare a qualcosa di nuovo.

Vorresti sperimentarti in qualcosa di nuovo in futuro?

Sicuramente farò qualcosa di diverso. A me piacciono gli artisti che cambiano e rischiano. Sono molto camaleontico e in generale mi piace cambiare molto. A livello di sound mi piace sperimentare, difatti le due nuove canzoni che usciranno tra poco saranno differenti. Non ho idea di come sarò tra un anno, però sarò diverso. Spero di poter essere sempre libero di fare quello che voglio.

Gazzelle live a Ceccanno // Foto: IL MURO
Gazzelle live a Ceccano // Foto: IL MURO
Gazzelle live a Ceccanno // Foto: IL MURO
Gazzelle live a Ceccano // Foto: IL MURO

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