AMBROGIO LORENZETTI, DENTRO IL RESTAURO

In previsione della mostra-evento dedicata ad Ambrogio Lorenzetti, programmata dall’Amministrazione comunale di Siena per il 2017, la città – che conserva circa il 70% delle opere fin ora attribuite al grande artista trecentesco – ospiterà una serie di iniziative volte ad offrire una più profonda conoscenza della produzione artistica del Lorenzetti.

1. La chiesa rotonda di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino) (1)
La chiesa rotonda di San Galgano a Montesiepi con l’annessa cappella che contiene gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti (Chiusdino).

Un grande investimento storico-scientifico e finanziario è riservato alle operazioni di restauro delle opere: valutando caso per caso, saranno effettuate indagini conoscitive, interventi conservativi e restauri. In particolare, sono posti sotto osservazione gli affreschi della cappella di San Galgano a Montesiepi e il polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio a Siena. Per l’occasione è allestito un cantiere di “restauro aperto”, presso gli spazi dell’antico ospedale di Santa Maria della Scala: un work in progress visitabile dalla cittadinanza e dai turisti, per incentivare l’avvicinamento e il coinvolgimento da parte del grande pubblico, non solo rispetto alle splendide opere esposte ma ancor più verso le pratiche fondamentali di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistco. Nel 2016 i restauri proseguiranno con l’apertura di altri due cantieri che vedranno attenzionate ulteriori pitture del Lorenzetti, nella chiesa di San Francesco e nella chiesa di Sant’Agostino.

14. Polittico di San Pietro. Madonna a luce naturale
Ambrogio Lorenzetti, Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, una Santa martire e San Michele Arcangelo, tempera su tavola, Siena, Chiesa di San Pietro in Castelvecchio La Madonna col Bambino in una ripresa a luce naturale. (Foto Marcello Formichi, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, 2015)
15. Polittico di San Pietro Madonna (rpresa a luce ultravioletta)
Ambrogio Lorenzetti, Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, una Santa martire e San Michele Arcangelo, tempera su tavola, Siena, Chiesa di San Pietro in Castelvecchio La Madonna col Bambino in una fotografia a luce ultravioletta. Con questa tecnica di ripresa si recupera molto del filamentoso tracciato pittorico col quale era ottenuto il velo del soggolo. (foto Marcello Formichi, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, 2015)

11. Polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio
Ambrogio Lorenzetti, Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, una Santa martire e San Michele Arcangelo, tempera su tavola, Siena, Chiesa di San Pietro in Castelvecchio Il Polittico nello stato configurato col restauro del 1965. (Foto Marcello Formichi, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo, 2015)

 

 

 

 

 

AMBROGIO LORENZETTI. DENTRO IL RESTAURO
Complesso museale Santa Maria della Scala, Siena
dal 5 dicembre 2015
a cura di Alessandro Bagnoli, direttore storico dell’arte della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo; professore di Storia e Metodologie della Conservazione all’Università degli Studi di Siena; Roberto Bartalini, professore di Storia dell’arte medievale all’Università di Siena; Max Seidel, già professore di Storia dell’arte medievale alle Università di Gottinga e Heidelberg, direttore emerito del Kunsthistorisches Institut in
Florenz/Max-Planck-Gesellschaft.
dal 7 gennaio al 15 aprile
lun, mer, giov, ven ore 10.30-16.30 sab-dom 10.30-18.30
mar chiuso, con l’eccezione del 28 marzo (aperto con orario 10.30- 18.30)
Info: Opera – Civita Group
call center 0577 286300 (dal lun al ven. dalle ore 9,00 alle ore 17,00)
ambrogiolorenzettisms@operalaboratori.com
www.santamariadellascala.com

In copertina: Ambrogio Lorenzetti, Maestà e Storie di San Galgano, affreschi strappati, dalla chiesa di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino): L’Annunciazione. Particolare del volto rinnovato della Vergine poco dopo la stesura di Ambrogio, che aveva invece previsto la più rara iconografia della Madonna atterrita dall’annuncio dell’Angelo, come si vede nella sinopia (il disegno preparatorio steso a pennello sullo strato dell’intonaco chiamato arriccio). La stesura a fresco dipinta da Ambrogio fu abrasa e coperta da colori a tempera.

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