MAX CATENA

Max Catena, classe 1989, è un architetto, fotografo e artista visuale. Nasce a Roma, dove frequenta i primi anni di liceo per poi concludere gli studi presso il Collegio Navale Morosini, a Venezia. Contestualmente con l’incedere degli studi architettonici avvia il suo percorso artistico legato all’immagine e nel 2010 inizia uno studio sulle periferie della Capitale. La ricerca artistica è proseguita spostando lo sguardo ai paesaggi naturali attraverso cui il tutto viene riportato a una dimensione umana. La percezione dello spazio, del paesaggio urbano e naturale, è il tema portante di tutta la sua ricerca artistica, tradotta in un linguaggio in continua evoluzione tra diversi progetti, in particolare Perceptio naturalis e Thalassa. È tra i fondatori del gruppo artistico Resiliens, all’interno del quale, pregno del significato generatore di questo progetto, abbraccia un più ampio senso del concetto d’immagine, lavorando anche su installazioni visive e progetti grafici, sposando così la sua passione per l’espressione visiva con quella per la musica elettronica.

In copertina: Max Catena, Perceptio Naturalis, Fotogramma n°29, 2015

NOSTALGIA

di Valeria Martella

Ad inizio ‘900 non era così, c’erano delle aspettative. Tutto ferveva: guerra imminente, arte che passava da struggente a distruttiva, letteratura decadente. NOSTALGIA

SCUOLA D’ARTE E DEI MESTIERI ETTORE ROLLI. UN PERCORSO NEL TEMPO E NELLA CULTURA

di Jamila Campagna

Nel panorama formativo italiano, in particolare nel settore dell’istruzione del Comune di Roma, esite un’interessante tipologia di scuole serali, che sono state ideate e strutturate per studenti lavoratori in tempi non sospetti, molto lontani dalla corsa alla specializzazione che è andata crescendo dopo il boom economico degli anni 50 e persino antecedenti le riforme culturali avviatesi con i primi del Novecento. Le Scuole d’Arte e dei Mestieri del Comune di Roma, originariamente chiamate Scuole per Artieri, sono state infatti fondate nella città capitolina nel 1871, con l’intenzione di offrire corsi pratici e storico-teorici che potessero ampliare la preparazione culturale di varie tipologie di artigiani (falegnami, fabbri, scalpellini, intagliatori, ceramisti, disegnatori, mastri vetrai, etc). SCUOLA D’ARTE E DEI MESTIERI ETTORE ROLLI. UN PERCORSO NEL TEMPO E NELLA CULTURA

MICHELE PERGOLA, IL GIARDINO DI PIETRA

di Giulia Pergola

Ciò che voi chiamate Italia è, ai miei occhi, un giardino di pietra.
Questa è la sua forza, la sua bellezza e la sua tragedia. Questo è il suo incanto, la sua immutevole sostanza, la struggente forma del suo destino.
In questa Storia che ci sovrasta e ci supera, indifferente alle nostre storie, alle nostre piccole urgenze, alle nostre contingenze che, proprio nella loro caducità, sono la più autentica e sincera immagine della nostra vita, io non ho trovato mai il mio posto. MICHELE PERGOLA, IL GIARDINO DI PIETRA

GIULIA MARCHI, MULTIFORMS

di Gaia Palombo

«La sua presenza aveva la semplicità intelligibile di una pietra: in piena città, mi sembrava di essere di notte in montagna, tra solitudini senza vita».

(Georges Bataile in Pierre Angélique, Madame Edwarda, Éditions du Solitaire, 1937) GIULIA MARCHI, MULTIFORMS

DANIEL DUARTE, THAT WHICH REMAINS. IL TEMPO, LA NECESSITÀ DI PRESENZA

di Elide Massolari

A rintracciare le origini dell’arte, pittorica ma non solo, c’è un mito antico; ne abbiamo nozione da Plinio il Vecchio, che nel suo Naturalis Historia (XXXV libro) riferisce di una giovane, nota come Fanciulla di Corinto, che per scongiurare il dolore causato dall’imminente partenza del suo amato, ne disegna i contorni dell’ombra stagliata su un muro, proiettata da una fioca lanterna durante la notte. Un rito dalla simbologia pregnante, l’impulso elementare originato dalla necessità di trattenere, di sganciarsi dalla dimesione dell’effimero e della pura astrazione. DANIEL DUARTE, THAT WHICH REMAINS. IL TEMPO, LA NECESSITÀ DI PRESENZA