IN SENO A UN FIGLIO DI NIOBE: UN SEGRETO BEN CUSTODITO. INCONTRO CON ÉLISABETH LE BRETON // ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI – ROMA

report di Rosa Pascale // fotografie di Fabiana Calvo

In fatto di antichità o d’archeologia,

esiste solo una regola critica, che,

del resto, vale in molti altri generi:

ed è procedere dal conosciuto allo sconosciuto.”

ANTOINE CHRYSOSTOME QUATREMÈRE DE QUINCY

IN SENO A UN FIGLIO DI NIOBE: UN SEGRETO BEN CUSTODITO. INCONTRO CON ÉLISABETH LE BRETON // ACCADEMIA DI FRANCIA – VILLA MEDICI – ROMA

ART ENCOUNTERS AT VOLVO STUDIO MILANO // Six Steps Forward for One Step Back

Giovanni Vetere
Talk to the FishPerformance e talk

Mercoledì 19 febbraio 2020, ore 19.00 Volvo Studio Milano

a cura di: The Orange Garden

Ritornano gli Art Encounters con un nuovo appuntamento presso il Volvo Studio Milano: l’artista romano Giovanni Vetere sarà protagonista di una performance che vedrà l’elemento acquatico assumere un ruolo centrale, trasformando lo spazio in un laboratorio scientifico subacqueo astratto e metaforico.

Il pezzo, intitolato Talk to the Fish, è una nuova performance ispirata alle teorie dell’homo aquaticus e degli scienziati A. Hardy ed E. Morgan.
Completamente immerso in un acquario progettato da lui stesso, Giovanni Vetere metterà alla prova qualsiasi consapevolezza precostituita del pubblico e la sua capacità, in quanto essere umano, di adattarsi ad un nuovo ambiente. In concomitanza con la performance, avrà luogo una talk moderata dal collettivo The Orange Garden: l’artista, immerso nella vasca, sarà allo stesso tempo in grado di ascoltare i discorsi nell’ambiente esterno e di interagire con essi.

Come un vero e proprio rituale performativo che richiama il regno sottomarino, l’intera azione inviterà il pubblico ad interagire con il performer e lo spazio e a scoprire un nuovo significato di adattabilità dell’uomo rispetto alla natura, in un viaggio alle origini della specie e alle sue antiche capacità di adattamento.

Proponendo un dialogo tra uomo e mare, Talk to the Fish è un invito a ripensare il rapporto tra la specie umana e la natura. Se la prima ha scelto di alienarsi dalla sua dimensione naturale, definendola diversa e opponendosi ad essa in un rapporto gerarchico, la performance di Vetere è una riflessione sulla fluidità del rapporto tra specie e sulla permeabilità dei corpi. Uno stimolo a ripensare la diversità non in senso esclusivo ma come generativa o addirittura come una modalità produttiva: non esistono forme viventi differenti o primordiali ma solo “specie compagne”, che discendono le une dalle altre in un’infinita declinazione di varianti e ripetizioni.

L’acqua al centro della performance diviene un mezzo generatore di simboli e significati.

ART ENCOUNTERS AT VOLVO STUDIO MILANO // Six Steps Forward for One Step Back