GIOVANNI VETERE: IL CAPPELLO DEL POLPO // PERFORMANCE IN TRE ATTI

CLOSING DELLA MOSTRA

GIOVANI CREATIVI

Le origini del Genio

PERFORMANCE IN TRE ATTI

“IL CAPPELLO DEL POLPO”

Giovanni Vetere

 

Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo

DAL 31 GENNAIO 2020 AL 2 FEBBRAIO 2020


L’iniziativa, dopo tre mesi di mostra e diversi incontri presso Palazzo Massimo, volge al termine con tre giorni di closing, durante i quali andrà in scena la performance in tre atti “Il Cappello del Polpo”, realizzata dall’artista Giovanni Vetere, uno dei 12 talenti under 30 selezionati da Giovani Creativi.

Un’occasione straordinaria di unione tra la creatività contemporanea e la cultura consolidata.

Il closing della mostra e la performance vogliono lasciare un segno nella storia di Palazzo Massimo, sancendo l’ingresso dei Millennials all’interno del Museo Nazionale Romano.

A Roma, dal 31 gennaio 2020 al 2 febbraio 2020, il Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo – ospita il closing della mostra Giovani Creativi – Le origini del Genio con la performance dell’artista Giovanni Vetere.

Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, curato da Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battisti, direttori di TWM Factory, realizzato in collaborazione con il MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e con il Museo Nazionale Romano, esalta le capacità e le competenze di giovani artisti, professionisti e imprenditori dell’ultima generazione, attraverso l’esposizione dei ritratti di 12 talenti italiani under 30, che si sono distinti per sensibilità comunicativa nelle loro categorie artistiche e professionali, scattati da Riccardo Ferranti all’interno delle più significative aree archeologiche della Capitale.

La mostra, partita con il grande successo dell’opening che ha accolto più di quattrocento visitatori, ha animato per due mesi Palazzo Massimo con una serie di iniziative collaterali, come i Talk di confronto tra i giovani creativi e le Lectio mirate al coinvolgimento di professionisti e studenti e volte all’approfondimento dei temi legati alla progettazione di eventi culturali.

“Volevamo concludere alla grande questa seconda edizione di Giovani Creativi: ecco perché abbiamo fortemente voluto ospitare la performance di Giovanni Vetere, in grado di unire una visione artistica contemporanea agli aspetti legati alla cultura del passato. Giovanni Vetere è un giovane artista – affermano Nicola Brucoli e Carlo Settimio Battisti – in grado di farsi carico della vasta eredità culturale che il nostro paese offre e di promuoverne una visione attuale all’insegna della fusione tra passato e presente, forte della sua profonda sensibilità umana e artistica”

La performance, con musica di Filippo Tosti e Alvaro Labao, coro di Lara Laeverenz, Ella Rimmer e Ciara Reddy, coreografia di Daniele Vitale e costumi di CLAN, avrà luogo in anteprima assoluta venerdì 31 gennaio a partire dalle ore 16.30 e verrà replicata alle 17.30 e alle 18.30 dello stesso giorno. Verrà poi riproposta il pomeriggio di sabato 1 febbraio (16.30 – 17.30) e durante la mattina di domenica 2 febbraio, in occasione dell’apertura gratuita del museo (11.30 – 12.30). Sarà possibile prenotare la visita alla performance con degli accrediti gratuiti che consentono anche l’ingresso alla mostra e al Museo.

L’iniziativa rientra appieno nella filosofia di lavoro di TWM Factory, gruppo professionisti under 30 che si occupa di scoprire e valorizzare le giovani eccellenze, con l’obiettivo di esaltare e diffondere l’innovazione e la qualità italiana nel mondo. A promuovere le attività della Factory è The Walkman Magazine, rivista online (www.thewalkman.it), attiva dal 2013, che si propone come vetrina del talento Made in Italy, la cui indagine è rivolta da sempre ai creativi emergenti e alla narrazione della nuova generazione.

La performance riveste un ruolo centrale nell’ambito di un progetto ambizioso che, già costellato di eventi ed iniziative, è orientato alla sperimentazione di forme artistiche e divulgative differenti, promuovendo l’interazione tra la produzione culturale delle nuove generazioni e i beni culturali italiani

La performance nasce dalla volontà di ricercare un Ecotono Liminale necessario alla figura umana di cui l’artista ha approfondito aspetti inconsueti, indagandone il rapporto con la natura e, in particolare modo, con il mare.

Precisa Giovanni Vetere: “Condividiamo più o meno il 70% dei nostri geni con il lievito e altri numerosi organismi di vita breve, i nostri corpi ospitano microrganismi con i quali scambiamo rapporti simbiotici che permettono lo sviluppo di funzioni vitali. D’estate diveniamo prede della vegetazione circostante, la quale deposita polline nei pori della nostra pelle e ignari ne trasportiamo in giro per salvaguardare e proteggere le specie. Infatti il nostro corpo è poroso, e come tale assorbe l’ambiente ed il tempo atmosferico circostante.

Anche se la pelle da illusione di impermeabilità, traspiriamo, sudiamo, uriniamo, ingeriamo, eiaculiamo, produciamo, respiriamo, piangiamo. Siamo membrane permeabili, siamo corpi fluidi, porosi e viscosi. Assorbiamo il mondo circostante attraverso il nostro corpo e lo rigettiamo con gli stessi mezzi.

Siamo individui singolari, dinamici spirali che si dissolvono in complessi e fluide circolazioni. Un tempo lo spazio tra i nostri corpi era diviso dal mare, adesso portiamo il mare dentro, siamo contenitori d’acqua, contenitori di mare che si muovono nello spazio ma sempre uniti e connessi da relazioni acquatiche. Il nostro corpo è potenzialità, dunque in costante cambiamento e mutazione, cosa siamo e cosa diverremo? Stiamo forse diventando tutti corpi acquatici, corpi ambientali?”

Spiega l’artista: “Un Ecotono Liminale rappresenta allo stesso momento un luogo di transizione e un corpo acquatico, un organismo che oscilla tra l’essere e il divenire, è un passaggio intermediario, un organismo inorganico.

Eco: casa. Tono: tensione. Dobbiamo imparare a vivere in una casa di tensioni e di divenire. Una casa che oscilla tra natura e cultura, tra umani e creature, la nostra pelle si fa sempre più fina, sempre più porosa fino a mutare in ciò che ha sempre considerato estraneo. La nostra trans-corporalità ci porta ad assumere un’etica diversa, un nuovo essere più responsabile e responso agli altri, all’esterno. Questa è un’etica dell’incerto, dello sconosciuto, del diverso.

Questo passaggio trans-corporale è un rito che viene attivato attraverso la performance e che comprende tre atti di liminalità”.

Il primo atto costituisce il rito preliminare (o rito di separazione). Questa fase comporta una “morte” metaforica, poiché l’iniziato è costretto a lasciare qualcosa alle spalle rompendo con le pratiche e le routine precedenti.

Tale atto prevede l’ingresso di venti ballerini con addosso un elmo che li protegga dalla condizione cui vanno incontro e che li vedrà trasformati. I corpi hanno perso le loro sembianze umane e si imbattono in una danza, simbolo della decadenza dei valori umani. I ballerini si incontrano per la prima volta nel cortile, cioè l’Ecotono, uno spazio intermedio, inorganico, di transizione. Le creature si incontrano e prendono possesso del nuovo.

La danza ricorda il movimento dei banchi di pesce, i quali si raggruppano per poter acquisire più forza contro i predatori, incarnato in tale dinamica dal nuovo essere umano, la creatura-simbolo della trasformazione.

Il secondo atto è il rito liminale (o rito di transizione). Qui c’è il caos, il banco si rompe e si disperde, verificando la perdita dei vecchi valori e della struttura, si va verso l’incognito, lo sconosciuto. Il predatore esce dalla conchiglia e preannuncia la nascita del nuovo essere.

Si giunge al rito postliminale (o rito di incorporazione), durante il quale fase, l’inizio viene re-incorporato nella società con una nuova identità, come un “nuovo” essere. In questo terzo atto i pesci si disperdono fino ad uscire dalla scena, rimane finalmente il nuovo essere, la nuova creatura che ha sconfitto i vecchi valori e ha costruito una nuova identità.

TWM Factory
TWM Factory, organizzatore e ideatore del progetto, è un’Associazione Culturale che si è distinta per la pianificazione di mostre ed eventi artistici, spendendosi per l’affermazione culturale di Roma e creando un network con diverse realtà del territorio con obiettivi e filosofie affini.

TWM Factory è vincitore del Premio Creature 2017 e del contest “100 storie di creatività”. Ha progettato e realizzato la rigenerazione dello spazio Roma Smistamento. Ha inoltre partecipato a Contemporanemente Roma 2018 con la mostra “Domestic Boundaries” (parte del Festival Creature) e al Mese della Fotografia 2019 con la mostra “Segni Particolari”. Il progetto nasce e si fa forte dalle esperienze pregresse del team TWM Factory: The Walkman Magazine, Roma Smistamento e la prima edizione di Giovani Creativi hanno permesso di sviluppare elevate capacità organizzative, comunicative e curatoriali. All’intera produzione e realizzazione dell’iniziativa hanno partecipato inoltre studenti tirocinanti da facoltà artistiche e progettuali di diverse Università e Accademie, con le quali TWM Factory ha già stipulato una collaborazione scientifica, rendendo “Giovani Creativi – Le origini del Genio” occasione di formazione e crescita. TWM Factory ha curato la mostra “Riscatti di città – La rigenerazione urbana a Roma” che sarà esposta fino al 17 Febbraio 2020 presso Palazzo Merulana.

Giovanni Vetere
L’operato di Giovanni Vetere mette direttamente alla prova la consapevolezza del pubblico nei confronti dell’ambiente e la sua capacità di adattarsi ai nuovi climi. Lavorando in un contesto eco-postumanista, il concetto di natura di Vetere intende minare le nozioni estetiche tradizionali del “sublime”. Mentre il potere della natura è stato percepito da una distanza di sicurezza nella mente dello spettatore, oggi, di fronte ai cambiamenti climatici globali, non esiste alcuna distanza di sicurezza da cui osservare la natura.

Giovanni Vetere è un artista italiano che vive a Londra. Laureato in Belle Arti al Camberwell College of Arts nel 2018. Nel 2017 gli è stato assegnato il premio Lorenzo Il Magnifico alla Biennale di Firenze nella categoria Performance Art. Tra le mostre curate dall’autore si ricorda: “Fleas In My Scales, Union Gallery, londra 2019; “Squid Dinner”, The Orange Garden, Roma, Italia (2018); “Bodies of Water”, Londra, Regno Unito (2018); “Ipogeo”, Rome Art Week, Roma, Italia (2017). Spettacoli di gruppo tra cui: “Absinth”, Collective Ending, London UK (2019), “Liquid Ground”, HyperMaremma, Tuscany 2019; “Abstract Reality”, Saatchi Gallery, London UK (2018).

 

GIOVANI CREATIVI. Le origini del Genio

Roma, Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo – (Largo di Villa Peretti, 2)

19 novembre 2019 – 2 febbraio 2020

Closing con performance “Il Cappello del Polpo”: 31 gennaio – 1 febbraio – 2 febbraio

Orari di Palazzo Massimo:

Da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 19.45 – Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura del museo

Ingresso: la mostra è gratuita all’interno della bigliettazione ordinaria di Palazzo Massimo che permette di accedere alla collezione del museo. Informazioni: www.museonazionaleromano.beniculturali.it; mn-rm.info@beniculturali.it

Giovani Creativi
Sito Web: www.giovanicreativi.it
Facebook: https://www.facebook.com/PremioGiovaniCreativi/
Instagram: https://www.instagram.com/giovanicreativi/

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